In cammino a servizio dell'Unità

In 80 dalla Cittadella di Montet a Ginevra, al Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC), per celebrarne i 70 anni di instancabile impegno ecumenico e i 10 anni della partenza da questa terra di Chiara Lubich. Un evento per testimoniare e continuare i rapporti fecondi scaturiti dalla reciproca conoscenza tra il Consiglio e Chiara Lubich fin dal 1967.  

Dal 2006 gli studenti del Centro dei focolari di Montet (Svizzera) visitano il CEC come parte del loro corso ecumenico mentre gli studenti universitari dell'Istituto ecumenico di Bossey, in visita a Roma, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, si incontrano anche con i Focolari.

Il Rev. Dr Olav Fykse Tveit, Segretario GeneraleWCC  e Jesús Morán, Co-Presidente del Movimento dei Focolari con i loro interventi hanno confermato il reciproco impegno nel Dialogo Ecumenico, sottolineandone l’urgenza per la giustizia e la pace.  

“Il dialogo è allora il ritmo dei rapporti trinitari. In essi c’è un continuo scambio di ruoli e di doni. Nessuno si mette come punto zero, ognuno si riceve dall’altro e in questo reciproco riceversi riceviamo il dono della Verità fatta Persona. 

Nulla va perduto. Nel rischio del dialogo c’è tutto di noi e tutto dell’altro nello spazio trascendente dello Spirito che ci accomuna. E quindi c’è tutta l’umanità. In questo senso ogni dialogo è un vero kairòs umano-divino. Chi dialoga fa la storia.” (J. Morán). 

Sono seguite testimonianze profonde del rapporto personale con Chiara Lubich di Teny Pirri-Simonian, armena, (già  membro dello staff del WCC), Padre Ioan Sauca (Direttore dell’Istituto Ecumenico di Bossey),  Rev. Dr Callan Slipper (anglicano membro dei Focolari), Luzia-Tersa Wehrle focolarina, (già membro dello staff WCC). Una realtà viva che continua con i rispettivi nuovi membri.

Il pomeriggio si è concluso nella Cappella ecumenica con preghiere e canti preparati dai giovani del Centro di formazione di Montet. 

Al centro del culto, profondo e partecipato, una accorata preghiera per l’unità e  al termine un segno: “In questo momento, noi giovani del movimento dei focolari, provenienti da varie parti del mondo, accenderemo come atto simbolico delle candele ai piedi della croce di Lund, per esprimere il nostro desiderio di continuare a vivere e lavorare per l'unità fra le Chiese e per la fratellanza universale, "perché tutti siano uno".

Un evento quello del 18 aprile, che ha mostrato la vitalità del dialogo ecumenico e il desiderio di continuare su questa strada con decisione.  Una esperienza di fraternità scaturita dal “dialogo della vita” che ha alla base la reciprocità dell’amore evangelico. Ognuno ha potuto sperimentare la verità profonda di essere figli dello stesso Padre che insieme camminano verso l’unità.

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