Iniziano le Scuole Gen

E si è dato il via alle Scuole Gen 2023-2024. Sono 22 i e le gen, arrivati da nove Paesi durante tutto il mese di settembre. L’inaugurazione ufficiale del corso è avvenuta il 29 settembre e la conclusione è prevista per fine giugno 2024. Quest’anno c’è una particolarità: con la fine di questa Scuola Gen ci sarà la chiusura della Mariapoli Foco, come già annunciato su questo sito.

Ci si potrebbe domandare: quale esperienza potranno fare questi giovani davanti ad uno scenario in cui tutto pare rivolgersi verso la fine delle attività della cittadella? Per Giovanna Innacolo e Renzo Megli, responsabili delle Scuole Gen a Montet, la cosa più importante è che i e le gen possano fare “prima di tutto una vera e profonda esperienza di Dio” e che possano conoscere di più loro stessi e “sperimentare la gioia di essere dono”.

“Ci aspettiamo che l'esperienza possa essere ancora più radicale e vera, un’esperienza di vera vita gen: che questa chiusura ci ‘costringa’ a fare dei passi che forse prima non abbiamo avuto il coraggio di fare! Certamente quest’anno sarà speciale, forse perché ogni cosa che sta per finire mostra più chiaramente il suo valore. Proprio per questo sentiamo che, insieme ai e alle gen, vogliamo vivere perché questa scuola sia la più bella e far tesoro di ogni momento e di ogni opportunità che quest’anno ci offre”.

 

“Sono qui per amare, vivere l’unità e vivere con persone di varie nazionalità”, dichiara Cendrine Chammas, dalla Siria. Un desiderio espresso anche da altri, come il brasiliano Gabriel Albuquerque, con il desiderio di “avvicinarmi alle persone e farmi uno con loro, conoscerle, aiutare”.

Anche le difficoltà fanno parte dell’esperienza della Scuola Gen, sia nei preparativi che durante il loro soggiorno. Comunque, vanno sempre superate, come spiega Cendrine: “Anche se non conosciamo ancora la lingua, c’è la lingua dell’amore reciproco tra di noi”.

O come racconta Victor Paisano, dal Venezuela, che dopo aver affrontato “molti sacrifici e molti sforzi per fare questa scuola”, sente di poter “costruire l’unità con i miei fratelli e le mie sorelle, e soprattutto portare la gioia e fare la volontà di Dio con gioia, come ci ha insegnato Chiara Lubich”.

Una sfida che non va affrontata da soli, come dice Marie Anne Torres, dal Canada. “So di non essere perfetta, e che ad ogni giorno si impara. Penso che io, da sola, non posso costruire l’unità. Ma se cerco di avere Gesù e Maria con me, sento che posso contribuire all’unità. Ma solo in questo modo”.