“Siamo arrivati.”
Non è stato facile tirare fuori le valigie polverose dalla soffitta, in questa situazione di vita ‘mascherata’ e impacchettare ogni pezzo della nostra realtà: la nostra famiglia, i nostri amici, il nostro amore, il nostro lavoro, la nostra città, i nostri studi e le nostre mete future. Abbiamo portato con noi tutto ciò che è visibile e invisibile, perché senza di loro la nuova esperienza non sarebbe completa.
Alcuni si sentono eroici perchè realizzano il desiderio di sempre di venire alla scuola gen, altri dicono che la loro imperfezione li ha portati a Montet perché vogliono diventare persone migliori.
Se riusciremo in futuro a ‘respirare’ come giovani più responsabili: se davanti a noi si apriranno nuovi cancelli o se riusciremo a chiudere solo quelli vecchi con la chiave, dipende interamente da noi.
In ogni caso, dopo dieci mesi, riceveremo una risposta a tutti i dubbi che possiamo avere sul perché dell'essere qui.
L'avventura è iniziata e non scenderemo da questo treno anche in mezzo a momenti difficili o voli profondi.
Perché?
Perché crediamo nell'amore, nella capacità dell'umanità di scegliere il bene. E se possiamo abbracciare i caduti, confortare i sofferenti, dare da mangiare a chi ha bisogno, ascoltare il nostro partner, perché dovremmo fare altrimenti? Non ci sono argomenti razionali per il male nei nostri pensieri.
In questa scuola impariamo dagli altri e, amando gli altri, noi stessi impariamo come essere attori stabili nella società e come essere cristiani nelle situazioni più assurde.
Ecco perché non torniamo indietro nemmeno dopo il nostro trentacinquesimo o centesimo momento di pianto.
Petra Dénes