Un campo di Dio

Cosi’, Emmaus Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, ha definito la Cittadella di Montet al termine del momento di festa con tutti.  

Insieme a Jesús Morán, Co-presidente, vi hanno abitato per 4 giorni condividendone la vita. Giorni speciali e normali nei quali ‘l’essere famiglia’ (Cf. Chiara Lubich – Natale 1973) è stato reale per tutti: un’esperienza di reciprocità semplice e straordinaria nello stesso tempo.

Si sono alternati i momenti di incontro dedicati ad ogni realtà: le scuole dei giovani del movimento, quelle dei focolarini e gli abitanti permanenti. Ogni volta tanta gioia, input nuovi per continuare a camminare insieme, linee da vivere oggi e domani.

Con i giovani si è sperimentata la freschezza, la genuinità e generosità propria di questa età. Arrivati dai 5 continenti, con traduzioni in 15 lingue, dopo essersi presentati, hanno aperto il loro cuore nella comunione. Quindi, con una serie di domande, hanno spaziato dall’impegno personale alle diversità culturali e di pensiero, dall’essere pienamente artefici dell’oggi del Movimento dei Focolari al desiderio di scoprire il piano di Dio sulla propria vita.      

Emmaus, tra l’altro ha sottolineato come Dio ci chiama con uno scopo e il suo scopo è l’unità del genere umano. Tutti sono chiamati a contribuire a realizzare questo perché tutti fanno parte di questa famiglia umana. Lì non ci sono differenze. Occorre riconoscere in tutti un fratello. E come portare a tanti questa luce? Non si puo’ programmare. Dio sa quali sono i modi, quali sono le persone, quali sono le strade per diffondere questa fraternità. A noi amare chi incontriamo come fratelli.

Jesus Morán  ha continuato, sollecitato da un intervento di Rafael, giovane buddista, evidenziando che tutte le religioni sono grandi forze di unificazione affinché l’uomo raggiunga l’unità in se stesso, l’unità con gli altri uomini e l’unità con il cosmo… Questa è una base enorme perché possiamo camminare insieme… Ogni religione ha sviluppato aspetti di questa tensione all’unità che sono una ricchezza per le altre. 

Le scuole delle focolarine e quella dei focolarini hanno vissuto una profonda e vera condivisione del vissuto di questi anni di formazione.   

Con gli abitanti permanenti si sono susseguiti momenti di dialogo, di domande, di comunione, in un clima di semplicità e profondità. La Presidente ha evidenziato la preziosità dei rapporti tra le generazioni, caratteristica della Cittadella: “Questa intergenerazionalità arricchisce la dimensione degli anni e la dimensione della gioventù. Arricchisce tutte e due.”

E, guardando al futuro, ha concluso:  “Ho trovato la Cittadella come un campo di Dio, quindi, da guardare con rispetto, perché Dio sta lavorando, sta lavorando tutti quelli che ci sono…  L’ho trovata molto cresciuta, molto andata avanti, quindi parto con tanta gioia. … La grazia che c’è a Montet non c’è da altre parti, per cui penso che andrà avanti, come Dio vuole, con sviluppi che adesso non sappiamo ma che sicuramente ci saranno. Siamo molto fiduciosi nel futuro.”

Un campo che vuole lasciarsi lavorare da Lui per seguire i Suoi piani su questa piccola città che desidera testimoniare il Suo Amore.

Photos: https://www.flickr.com/photos/185097979@N02/albums/72157711465912777