Una storia viva - 4

12 mesi, 12 puntate, 12 testimoni che incarnano oggi quell’Ideale che Dio, attraverso Chiara Lubich, ha donato all’umanità. La storia viva che continua in tanti uomini e donne d’oggi.

 

        4 – Il perché della nostra vita

Con la guerra, e le sue conseguenze, scomparivano intanto quelle cose o persone che formavano un po’ l’ideale di noi, giovani: la possibilità di continuare gli studi – era il mio ideale –, perché gli sbarramenti della guerra lo impedivano; di formarsi una famiglia – era il sogno di un’altra –, perché il fidanzato non era tornato dal fronte; di arredarsi al meglio la propria casa – desiderio di una terza –, perché sinistrata e così via. Ognuna vedeva tremendamente compromesso ciò in cui aveva posto tutta sé stessa.

Nello stesso tempo però, per le generali distruzioni della guerra, ci sentivamo invitate ad apprendere una grande lezione: «Tutto è vanità…»[1]. Tutto passa. Non si poteva, dunque, mettere il cuore in ciò che era così transitorio. E ci domandavamo: ci sarà un perché per il quale spendere la nostra esistenza? Ci sarà un ideale che non vien meno, che nessuna bomba può far crollare? La risposta venne nel mio cuore: sì, c’è questo ideale. Esso è Dio. E decidemmo, tutte insieme, di fare di Dio il perché della nostra vita.

Dio. Dio, che in mezzo al furore della guerra, frutto dell’odio, sotto l’azione di una grazia particolare, si manifestò per quello che egli veramente è: amore. La prima idea-forza su cui lo Spirito ha costruito questa spiritualità è stata dunque: Dio è amore[2].

Quale mutamento porta nelle persone questa verità, compresa in maniera completamente nuova, al contatto col carisma del movimento! La vita cristiana condotta prima, pur con una pratica coerente, appare al confronto adombrata d’orfanezza. Ora, infatti, ecco la scoperta: Dio è amore, Dio è Padre! Il nostro cuore, vissuto nell’esilio della notte della vita, s’apre e sale e s’unisce con colui che lo ama, che pensa a tutto, che conta persino i capelli del capo.

Le circostanze gioiose e dolorose acquistano un nuovissimo significato: tutto è previsto e voluto dall’amore di Dio. Nulla più può farci paura. È una fede, questa, esaltante, che fortifica, che fa esultare. È una fede che fa piangere chi la sperimenta le prime volte. È un dono di Dio che ci fa gridare: «Noi abbiamo creduto all’amore»[3]. Con la scelta di Dio, che è amore, come ideale della vita, si poneva il primo cardine, la prima esigenza di quella nuova spiritualità che era sbocciata nei nostri cuori. Avevamo, dunque, trovato colui per cui vivere: Dio amore. (continua)

 

Questa storia è stata raccontata personalmente da Chiara Chiara Lubich in diversi eventi. I testi sono estratti dal I° capitolo del  Volume “Un popolo nato dal Vangelo”,  E.Fondi-M.Zanzucchi, pag. 5, Editrice Città Nuova. Edizione. Per riferimenti ai vari discorsi da cui sono state stralciati   i testi pubblicati cfr. il Volume indicato a pag. 3.

 


[1] Qo 1, 2.

[2] Cfr. 1 Gv 4, 8.

[3] 1 Gv 4, 16.