Una Storia viva – 7

12 mesi, 12 puntate, 12 testimoni che incarnano oggi quell’Ideale che Dio, attraverso Chiara Lubich, ha donato all’umanità. La storia viva che continua in tanti uomini e donne d’oggi.

             

             7 – Il fratello invisibile

"Ma ecco che, avendo messo in atto l’amore vicendevole, avvertimmo nella nostra vita una nuova sicurezza, una volontà più decisa, una pienezza di vita. Come mai? È stato subito evidente: per questo amore si realizzavano fra noi le parole di Gesù: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome [cioè nel mio amore] io sono in mezzo a loro»[1]. Gesù, silenziosamente, si era introdotto come fratello invisibile, nel nostro gruppo. Ed ora la fonte dell’amore e della luce era lì presente in mezzo a noi. Non lo si volle più perdere. E meglio si comprendeva che cosa poteva essere stata la sua presenza quando, per una nostra mancanza, essa veniva meno.

Non è però che in quei momenti noi cercassimo tanto di ritornare nel mondo che avevamo lasciato: troppo forte era stata l’esperienza di «Gesù in mezzo a noi», per poter essere attirate dalle vanità del mondo, che la sua divina presenza aveva messe nelle loro infime proporzioni. Piuttosto, come un naufrago si aggrappa a qualsiasi cosa per potersi salvare, così anche noi cercavamo un qualsiasi metodo, suggerito dal Vangelo, per poter ricomporre l’unità spezzata. E, come due legni incrociati alimentano un fuoco consumando se stessi, così, se si voleva vivere con Gesù costantemente presente in mezzo a noi, era necessario vivere attimo per attimo tutte quelle virtù (pazienza, prudenza, mitezza, povertà, purezza…) che ci sono richieste perché l’unità soprannaturale coi fratelli non venga mai meno. Capivamo che Gesù in mezzo a noi non è uno stato acquisito una volta per sempre, perché Gesù è vita, è dinamismo.

Forse niente spiega bene l’esperienza che noi focolarine abbiamo fatto fin dall’inizio, di vivere cioè con Gesù in mezzo a noi, quanto le parole dei discepoli dopo l’incontro con il Signore risorto ad Emmaus: «Non ardeva forse il nostro cuore, mentre egli conversava con noi lungo la via?»[2]. Gesù è sempre Gesù, e anche se è solo spiritualmente presente, quando lo è, spiega le Scritture, e arde nel petto la carità di Cristo: la vita. Fa dire con infinita nostalgia, quando lo si è conosciuto: «Resta con noi, Signore, perché si fa sera»[3].

«Dove due o più…»: queste parole divine e misteriose, spesse volte, nella loro attuazione, ci sono apparse meravigliose. Dove due o più… e Gesù non specifica chi. Egli lascia l’anonimato. Dove due o più… chiunque essi siano: due o più peccatori pentiti che si uniscono nel nome suo; due o più ragazze come eravamo noi; due, di cui uno è grande e l’altro piccolino… Dove due o più… e, nel viverle, abbiamo visto crollare barriere su tutti i fronti. Dove due o più… di patrie diverse: e crollavano i nazionalismi. Dove due o più… di razze diverse: e crollava il razzismo. Dove due o più… anche fra persone che di per sé sono sempre state pensate opposte per cultura, classe, età…"  (continua)

 

Questa storia è stata raccontata personalmente da Chiara Chiara Lubich in diversi eventi. I testi sono estratti dal I° capitolo del  Volume “Un popolo nato dal Vangelo”,  E.Fondi-M.Zanzucchi, pag. 7-8, Editrice Città Nuova. Edizione. Per riferimenti ai vari discorsi da cui sono state stralciati  i testi pubblicati cfr. il Volume indicato a pag. 3.

 


[1] Mt 18, 20.

[2] Lc 24, 32.

[3] Lc 24, 29.