Come capire il “perché” della propria vita, la strada giusta da percorrere, le scarpe che stanno meglio nei propri piedi, il peso giusto del proprio zaino? La 5° edizione di VOCeinAZIONE ha cercato, magari non di rispondere a queste domande, ma aiutare i giovani presenti online, da varie parti del mondo, a farsele.
Con il tema “Il Focolare: camminare con Gesù”, l’ormai tradizionale laboratorio vocazionale, organizzato dalle scuole di focolarini e focolarine della Mariapoli Foco, ha proposto ai partecipanti “tanti momenti di workshop, dialogo e testimonianze che faranno riflettere sulla propria strada verso la piena realizzazione di sé”, come è stato presentato nella serata di introduzione all’evento.
Nella Mariapoli Foco, circa 40 i giovani in presenza, oltre i 23 studenti delle scuole di focolarini e focolarine.
Via Zoom, erano numerosi, distribuiti in oltre 100 punti di collegamento in tutti i continenti. Tantissimi focolari sparsi nel mondo hanno aperto le porte ai giovani perché potessero partecipare a VOCeinAZIONE insieme a loro.
La metafora del “camminare” è stata presente durante tutto il programma, svoltosi dal 31 marzo al 2 aprile. Con un workshop sulla vocazione, ognuno ha potuto pensare alle cose da mettere nel proprio zaino nella strada della vita.
Come pure l’invito a capire quali “scarpe” sono adatte a ognuno. “Ciascuno ha le scarpe giuste, e magari ci vuole provare per capire quali sono quelle che stanno meglio. Così è anche nella vocazione, ciascuno è chiamato a intraprendere la propria strada nel modo in cui Dio ha pensato per lui o lei”, ha spiegato Roberto Almada, medico psichiatra e logoterapeuta che ha condotto il workshop insieme a due studentesse della scuola di focolarine della Mariapoli Foco.
Con tante testimonianze di focolarini di tutto il mondo, un altro momento di VOCeinAZIONE è stato dedicato proprio a presentare la vocazione al focolare, come una via per “camminare con Gesù”. A riguardo, racconta una giovane, partecipante via Zoom, dalla Repubblica Democratica del Congo: “Quello che ho capito oggi è che la vita del focolare è una vita d'amore. L'amore concreto di ogni giorno che dobbiamo mettere in pratica con Gesù in mezzo e Gesù abbandonato. Inoltre dobbiamo ascoltare Dio e fare discernimento per essere meglio illuminati e conoscere la nostra vera vocazione”.
Nell’ultimo giorno, un momento – a detta di tanti partecipanti - dei più forti: la proposta di “pellegrinaggio contemplativo” con canzoni, poesie, domande e azioni che invitavano ciascuno a riflettere personalmente sul proprio “camminare con Gesù” nell’attimo presente. Un invito a “accendere la nostra GPS per capire dove siamo e dove vogliamo puntare il nostro cammino”. Infine le proposte per camminare insieme nel discernimento della propria strada: alcune testimonianze di focolari sparsi nel mondo che offrono ai giovani la possibilità di periodi di convivenza per approfondire questa esperienza personalmente.
Una giovane dalla Romania, presente via Zoom, racconta: “Posso dire che ho ricevuto come una spinta ad andare più incontro a Dio e chiederGli cosa vuole dirmi, attraverso le mie preghiere, meditazioni e momenti di riflessione, che ho capito che sono molto importanti!”.
Lucas Oliveira