VOCEinAZIONE 4

Siamo proprio una rete che abbraccia tutto il mondo, una testimonianza vera che la fraternità universale non solo è possibile ma è già presente!” 

Questo il saluto iniziale ai 300 punti di ascolto sparsi sull’intero pianeta. Difficile dire quanti erano i partecipanti a questi tre giorni di riflessione e dialogo sulle domande grandi, profonde e importanti che abitano dentro di ognuno. Un momento per andare a fondo nella ricerca del senso più vero al quale si possono orientare le diverse scelte di vita.

I presentatori sottolineano l’opportunità per tutti i collegati di: ‘poterci donare reciprocamente quanto viviamo e insieme provare ad ascoltare quella voce sottile che, tra tanto rumore e grida che  ci circondano, vuole arrivare al nostro Cuore per farci vivere l’avventura piú bella che é la Vita’.

VOCEinAZIONE è alla sua quarta edizione e nasce come spazio di dialogo sul tema della Vocazione: ‘sull’azione che la voce che si sente dentro compie in noi e tra noi’.

Ma una vocazione non trova il suo senso solo in un’autorealizzazione, non è solo un affare privato, una scelta personale. Una vocazione, qualsiasi essa sia, è anche un dono per il mondo intero.

Le guerre che insanguinano il nostro mondo interrogano fortemente sul senso delle scelte personali ed evidenziano l’urgenza di uomini e donne impegnati per l’unità e la pace. ‘La guerra danneggia tutta l'umanità. La pace comincia dentro ognuno di noi’, affermano i conduttori e invitano tutti a pregare per la fine dei conflitti, offrendo anche un collegamento su You Tube con la Cappella della Mariapoli Foco.

Guidati dalla ricchezza del Vangelo, come i primi discepoli, questi giovani si sono raccolti in ascolto della Parola: quella di un uomo che semina il suo campo.

L’input è forte: “La Parola, se accolta e vissuta, può essere la fonte che alimenta e orienta le scelte della nostra vita. Come nella parabola che abbiamo appena letto, la Parola può essere quel seme che arriva al nostro cuore, alla parte più profonda di noi e, se trova le giuste condizioni, se avremo cura del “terreno” del nostro cuore, potrà germogliare portandoci ad una vita piena, alla felicità che Dio nel suo Amore infinito ha pensato per ciascuno di noi. Il seme nel terreno buono porta frutto: vivere la Parola ci aiuta a capire a quale Vocazione siamo chiamati. Custodiamo questo seme, prendiamocene cura insieme: allora una Chiamata fiorirà per ciascuno. Come ci ricorda la parabola, rischi e difficoltà non mancano."

Saper spostare i mille pensieri, le tante preoccupazioni, le emozioni, i sentimenti, la stanchezza, il faticoso lavoro, quel rapporto personale difficile … insomma di tutti gli stimoli rumorosi che portiamo in noi. E scoprire qualcosa in questo Silenzio.

Una proposta audace in questi tempi frenetici: prestare attenzione alla voce più sottile.  “Sta chiamando proprio me? Mi parla del senso autentico della mia vita, mi dice che la mia vita è un dono, mi parla di VOCAZIONE.  Ma cos’è la vocazione?”

Testimonia Davide dell’Italia: ‘Guardandomi indietro oggi, posso riconoscere alcuni passaggi della mia vita in cui l’apertura all’altro, il desiderio di servire, la convinzione che un mondo unito è possibile, hanno permesso alla vocazione che vivo oggi di nascere. Con il tempo ho capito che la prima chiamata per ciascuno, potente e universale, è quella all’Amore. Se coltiviamo questo terreno, se viviamo con passione, è certo che si farà chiara la nostra vocazione specifica, qualsiasi essa sia.’

Non è facile rispondere, si può avere paura. Le nostre paure possono essere barriere che soffocano la Voce come le spine che non lasciano crescere la pianticella. Come affrontarle? Risponde Tommaso Bertolasi, filosofo, professore all’Istituto universitario Sophia di Loppiano. Dapprima analizza le varie paure: la paura di perdere se stessi, la paura di perdere il rapporto con gli altri, la paura di perdere il rapporto con le cose.

Poi conclude spalancando orizzonti impensati.

Abbiamo parlato della nostra chiusura nel rapporto con le cose toccando i temi dei beni di consumo e del lavoro; abbiamo visto poi il rapporto con gli altri, in particolare ponendo l’attenzione su ciò che riguarda la loro approvazione e sul rapporto di coppia; infine ci siamo interrogati sul rapporto con noi stessi parlando dei fallimenti e delle scelte. Perché, possiamo chiederci, non ho parlato del rapporto con Dio? Perché tutto quello che abbiamo detto finora avviene nel rapporto con Lui. Dio è colui che sta alla porta della nostra vita e bussa, se ascoltiamo la sua voce e apriamo quella porta Lui viene ad abitare in noi (Ap 3,20). Quando ci richiudiamo su noi stessi nel tentativo di  salvare la nostra fragilità, quando abbiamo paura la porta rimane chiusa e non riusciamo a sentire la “voce”. Quando invece ci abbandoniamo a Dio, Lui allora ci inonda con il suo amore. Abitare nell’altro è un modo per dire amore e solo nell’amore si può ascoltare la “voce”. La vocazione, infatti, è soprattutto un’immensa storia d’amore. “

Gioia e libertà di poter realizzare questa unica e personale storia d’amore: tanti in questi tre giorni le hanno sperimentate. Ora, la risposta è nella scelta personale.